In breve:

Spesso dipinti, nei libri, al cinema e in televisione, come cinici figli di buona donna, e sovente inguaiati, nella vita reale, da un'antipatica protervia che rende a molti piacevole la loro inevitabile caduta, i grandi manager non si può dire godano di eccelsa reputazione. Ma dopo aver letto questa autobiografia romanzata di uno di loro, il luogo comune rischia di entrare seriamente in crisi.Ora, magari il ritratto che Jordi Valle ci tramanda di se stesso non sarà realistico al 100%. Ma come non innamorarsi di questo gestore di impianti petroliferi che, per proteggere gli operai sfida la brutale milizia di un governo dittatoriale, mettendosi sulla linea di tiro delle mitragliette; cospira con i democratici e i sovversivi per ottenere ai suoi dipendenti condizioni umane di lavoro; fa perdere una barca di quattrini alle multinazionali introducendo avanzati sistemi di sicurezza; gira per il mondo rompendo le scatole ai ricchi e invischiandosi in tutte le cause più nobili e impopolari; rischia la pelle per difendere gli inermi gorilla massacrati dai turisti che ne collezionano mani e teste; adora le donne e i cani, e, soprattutto, nutre per le une e per gli altri un sacro rispetto... no, non si può non innamorarsene. Anche perché la sua scrittura frenetica, a tratti ingenua, a tratti spudorata, trasuda avventura e "anima" come non se ne leggeva da tempo